Antiquarium Statale di Numana
Comunicato stampa
apertura della mostra 6 agosto 2010
inaugurazione della mostra 20 agosto 2010 ore 17,00
L’edizione a Numana della mostra “L’oro dei Celti” tenutasi dall’ottobre del 2009 al luglio del 2010 al Museo Archeologico Statale di Arcevia, a cura della Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche, (dottoresse Mara Silvestrini e Nicoletta Fra piccini), non è una semplice riproposizione di una bella esposizione di oggetti preziosi che, normalmente non sono visibili, in quanto non figurano nelle collezioni esposte nei musei archeologici Nazionale e Statale di Ancona e di Arcevia.
Essa infatti ha motivazioni più profonde di una generica azione finalizzata alla conoscenza e alla valorizzazione in quanto è in grado di fornire importanti contributi scientifici per la definizione dei rapporti che tra IV e III sec. a.C. le comunità dei Galli Senoni delle Marche intrattennero con i Siracusani e con le popolazioni picene sia di Ancona sia di Numana e Camerano.
Le numerose significative manifestazioni delle oreficerie di età tardo-classica ed ellenistica del Piceno sono state restituite in prevalenza dalle necropoli dei Senoni di Santa Paolina di Filottrano e San Filippo d’Osimo, nella vallata del Musone, nell’hinterland del Conero e a Montefortino di Arcevia nell’alta valle del fiume Misa. Questa realtà è in sintonia con quanto riportato da Polibio (II, 17) in merito alla predilezione dei Senoni per il bestiame e per l’oro come beni facilmente trasportabili adatti a comunità di seminomadi.
Anche nell’area del Conero, dove in qualità di mercenari dei Siracusani i Senoni hanno lasciato segni evidenti della loro presenza come documentato dalla comparsa di elmi in bronzo e spade e foderi in ferro di tipo La Tène, nelle necropoli picene di Numana, Sirolo e Camerano si segnalano occorrenze di oggetti in oro e argento. A questo proposito, accanto a ornamenti della persona e degli abiti come gli anelli, le collane, le bullae, le decorazioni da Santa Paolina di Filottrano, da San Filippo di Osimo e Montefortino di Arcevia figurano ori da tombe picene e di impronta gallica di Numana come l’anello d’oro con castone a mandorla con cavaliere a sbalzo di produzione etrusca, ascrivibile al “Gruppo Fortnum” dalla Tomba 11, con ricca deposizione femminile dell’ultimo quarti del V sec. a.C. contraddistinta dalla presenza accanto a vasi attici anche di uno specchio di bronzo di produzione locrese dell’Area Quagliotti di Sirolo, la gemma a scarabeo girevole in corniola con guerriero sulla faccia inferiore dalla Tomba 68 della sopraccitata Area Quagliotti ascrivibile al III secolo a.C. e l’anello d’oro a vera dalla Tomba 214 dell’Area Davanzali di Sirolo con guerriero inumato con armi di tipo gallico databile nella seconda metà del IV secolo a.C. Ad eccezione di quest’ultimo anello, gli altri citati ori numanati vengono presentati al pubblico per la prima volta e pertanto anche per tale motivo giustificano una visita all’Antiquarium Statale di Numana.
Il Direttore dell’Antiquarium Statale di Numana
(dr. Maurizio Landolfi)
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